Palazzo Farnese
Il Palazzo Farnese fa parte del complesso edilizio comprendente anche la Chiesa di S. Clemente, il campanile e la sacrestia e parte degli ex uffici comunali e occupa la sommità della collina coperta dall’abitato di Latera. Il complesso è frutto di una serie di aggiunte e trasformazioni di un’antica rocca, attribuibile alla metà del XIV secolo.
Il Palazzo Farnese di Latera è costituito da due grandi blocchi.
Il primo e più antico, affonda le sue radici all’Alto Medioevo e fu ampliato e restaurato da Ranuccio Farnese il Vecchio dopo il 1408, anno della sua investitura a Vicario e Governatore del Castello di Latera, concessagli da Papa Gregorio XII e permise la costituzione di un ducato indipendente da quello limitrofo di Castro. È composto da tre piani, di cui il piano terra era adibito a carcere giudiziario, nel primo si trovavano gli uffici delle cariche civili e il terzo era occupato dagli appartamenti ducali e dallo studiolo del Duca.
Tra XVI e XVII secolo, l’edificio perse il suo carattere di struttura esclusivamente difensiva e fu trasformato in un’elegante dimora nobiliare. Il Duca Pier Bertolo Farnese commissionò il secondo blocco della costruzione al celebre architetto Iacopo Barozzi il Bello, detto il Vignola, che fu terminato nel 1550, in pieno Rinascimento, come si può capire ammirando la sua splendida facciata su Piazza della Rocca e il suo cortile interno, composto da arcate e dalla scalata nobile.
l due blocchi furono poi uniti dal Duca Pietro Farnese, verso il 1625, fino a formare l’unicum che si può ammirare ancora oggi.
Il Palazzo subì un forte degrado già dal XVII secolo e i successivi restauri inclusero numerose modifiche che ne alterarono notevolmente l’aspetto esterno, comportando anche l’apertura di un portale nel lato ovest.
Il complesso è collegato con la bellissima Pieve di San Clemente, che si fregia anche del titolo di Collegiata, grazie alla disposizione testamentaria del cardinale Girolamo Farnese. All’interno del Palazzo è presente un locale ove si trova il cosiddetto “Coretto con la grata”, da cui i Farnese si affacciavano per ascoltare la Santissima Messa senza essere visti dal popolo. Da un’altra stanza, invece, i duchi potevano accedere direttamente nella chiesa, che è di doppio ius patronatus (dei duchi e della comunità).