Villa Rossi Danielli
Le prime notizie certe della Villa riportano alla seconda metà del XVI secolo, quando era proprietario della villa e del podere circostante Giacomo Sacchi, esponente di una ricca e nobile famiglia insediatasi a Viterbo nel 1297 con Giovan Giacomo Sacchi, “tesoriere” della provincia del patrimonio. Nel 1650 la proprietà della villa e del podere circostante vengono ceduti ai padri domenicani di Santa Maria in Gradi, che erano soliti utilizzare la Villa come residenza estiva per gli ospiti illustri del convento. Verso la fine del XVIII secolo, con la campagna di Napoleone e l’occupazione da parte delle truppe francesi, inizia la spoliazione del patrimonio artistico italiano. Vengono sottratti i 2 più importanti possedimenti domenicani a Viterbo: il convento di Santa Maria in Gradi e il convento della Basilica di Santa Maria della Quercia.
Luigi Rossi Danielli, esponente di una antica e nobile famiglia viterbese, il 19 giugno 1812 acquistò dal governo francese il complesso monumentale del convento per evitare il saccheggio delle opere d’arte della Basilica. Nonostante il suo impegno, il Danielli non riuscirà a preservare il tesoro della Basilica dall’avidità degli occupanti, salvando tuttavia la spezieria, i dipinti e le opere d’arte presenti nel convento. Passata l’orda francese, restituirà il convento ai domenicani. E proprio in quel periodo, all’inizio del XIX secolo, la villa diventa proprietà dei Rossi Danielli.
Il complesso edilizio monumentale della Villa, a cui si accede attraverso un lungo viale delimitato da cipressi e ulivi, è costituito da 2 strutture vicine, di epoca e stili differenti.
Si tratta di un edificio compatto a pianta rettangolare che si sviluppa su 5 piani, considerando anche le cantine sotto l’edificio e le soffitte. Il prospetto principale, volto a mezzogiorno e a occidente, si presenta come una struttura a 3 piani che prende sviluppo da una più ampia piattaforma per le 2 terrazze che a livello del piano nobile allargano la base di appoggio.
Posta sopra il portone, una grande meridiana ingentilisce l’austera facciata del corpo principale della Villa, recentemente restaurata nel rispetto della sua storia e dell’architettura tipica del tempo. Le decorazioni dell’epoca, gli originali arredi del piano nobile offrono ambienti eleganti e raffinati.