Il Castello, edificato nel XIII secolo, non sorge in posizione rialzata e la sua mole emerge solo per la sua imponenza. Il borgo doveva essere in origine abitato dai familiari della guarnigione del castello e rimase a lungo di estensione limitata e racchiusa nella fortificazione: ancora nel XIX secolo, secondo i catasti, era composto da non più di trenta case.
Simonetto Baglioni feudatario di Graffignano nella seconda metà del XIV secolo, secondo le disposizioni papali di Urbano V (1362-1370), operò una quasi completa riedificazione del castello. I Baglioni conservarono la concessione del feudo, la cui proprietà rimase in mano alla Reverenda Camera Apostolica. La proprietà passò a loro solo nel 1431 e la conservarono, con alterne vicende, fino ai primi anni del XVII secolo.
Poi il feudo fu frazionato tra diverse famiglie, tra cui i Cesi e i Costaguti, e, nel secolo seguente, anche i Borromeo e i Publicola di Santacroce. I Santacroce conservarono il Castello fino al 1886, per poi cederlo in enfiteusi a Francesco Apolloni e Tommaso Paparelli: un’erede Paparelli sposerà nel 1931 il conte Pier Antonio Bulgarini d’Elci. Il castello rimase dei Bulgarini fino al 2000, quando fu acquistato dal Comune di Graffignano.
L’assetto attuale coincide con le forme e le proporzioni della ristrutturazione trecentesca.
L’attuale ingresso coincide con quello antico. L’edificio è caratterizzato dalla presenza della torre sulla destra e della merlatura a sbalzo: la robusta torre circolare originariamente doveva essere ancora più alta.
Una seconda torre circolare, più bassa, si trova in posizione diametralmente opposta e fu realizzata tra XVI e XVII secolo, insieme alla muratura a scarpa, per resistere alle armi da fuoco. La merlatura a sbalzo percorre tutto il perimetro dell’edificio. In origine anche la parte terminale doveva essere dotata di una merlatura, rimossa quando fu costruita la copertura a tetto.
Perfettamente in asse con l’ingresso si trova un corridoio che porta al giardino e alla limonaia.
Una scalinata a doppia rampa alternata divide la parte nobile del castello da quella meno importante. Le stanze di rappresentanza sono situate nel blocco di sinistra con vani voltati da vele sorrette agli angoli da elementi in pietra finemente scolpita. Il piano di rappresentanza è costituito da una grande stanza di oltre 70 mq, da cui si accede agli altri locali, inclusi la torre circolare e la torre quadrata, e al cosiddetto “palazzetto”, edificio settecentesco nato come ampliamento ad uso residenziale del castello.
Viterbo
Graffignano
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Servizio Civile Comune di Graffignano
Tel & Whatsapp: 377 4749731
e-mail: civileservizio028@gmail.com
protocollo@comune.graffignano.vt.it
Graffignano (VT) – Via Teverina - Piazza Piazzarella
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