Ex Convento del Carmine – Casa delle Culture e della Musica
La casa delle Culture e della Musica, inaugurata nel 2016, è diventata in pochissimo tempo un polo culturale molto frequentato dai giovani. La struttura, sorta con la ristrutturazione del seicentesco Convento del Carmine, realizzata grazie a finanziamenti Plus Europei, ospita al suo interno una sala conferenze, la nuova biblioteca comunale e un auditorium. Al centro del complesso si trova un grande chiostro e sul prospetto posteriore si apre un giardino che sono utilizzati per eventi culturali, o da chi vuole semplicemente apprezzarne bellezza e tranquillità. Gli ambienti, realizzati in un mix di moderno e tradizione, presentano elementi contemporanei nella cornice antica del convento seicentesco, di cui rimangono mura, colonne e altri elementi architettonici di spicco, come gli affreschi originali che descrivono scene della Bibbia e delle storie dei Carmelitani e di Sant’Elia.
Nel Seicento la zona, quasi disabitata, ospitava l’antica chiesa di Sant’Antonino (1065) e l’oratorio della Confraternita della Misericordia (1533), edifici che furono ceduti ai Frati Carmelitani di antica Osservanza, giunti in città. Durante la prima metà del XVII secolo, grazie a generose donazioni dei cittadini, i lavori di costruzione del Convento accrebbero le fabbriche, con la tipica architettura conventuale carmelitana, basata su essenzialità, solidità e funzionalità degli spazi: un corpo quadrangolare su più livelli. Al piano interrato i magazzini, al piano terra il chiostro, il refettorio, la cucina e la chiesa con l’oratorio, al piano superiore le celle per i frati e le stanze per il Priore. Risale alla seconda metà del XVII secolo la decorazione del chiostro e di parte del refettorio, secondo la critica attribuibile alla mano di Gaspard Dughet (1615-75), cognato di Poussin e attivo nei dintorni di Roma in quegli anni.
La chiesa, all’epoca si presentava con unica navata e altari laterali adornati. Oggi l’ex chiesa mostra al visitatore la sua struttura muraria originale e ospita l’auditorium. Nella parte settentrionale si accede all’ex sacrestia, che ospiterà la sala prove, con pregevoli stucchi settecenteschi, e lampadari per la diffusione e correzione del suono. Nel Settecento furono eseguiti altri lavori strutturali volti al consolidamento e alla costruzione del campanile e gli affreschi del refettorio, attribuiti al giovane pittore Antonio Paticchi (1762-88) raffiguranti la Vergine e San Simone Stock, l’Ultima Cena, Il carro di fuoco del Profeta Elia, e tre finestre ‘”Trompe-l’oeil”.
All’inizio dell’Ottocento vengono eseguiti nuovi interventi di restauro, ma dopo il 1870, con l’acquisto da parte dello Stato, il convento viene impiegato per altri usi, diventando un punto di primo soccorso, una caserma della Guardia di Finanza e sede degli uffici della Conservatoria del Registro di Velletri fino al 1960. Poi l’abbandono fino agli inizi del 2000, quando il Comune ha iniziato nuovi lavori di consolidamento e restauro.
Roma
Velletri
Aperto al pubblico
Lunedì - Venerdì: 9.00-18.00
Sabato: 9.00 – 13.00
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