Parco di Villa Braschi

“l’edificio sarebbe stato costruito dai Gesuiti, che acquistarono il terreno dalla famiglia Sebastiani nel 1606, per farne un convento inizialmente e poi la sede della Curia Generalizia”.

Villa Braschi è un giardino storico, circoscritto da un’area oggi ad alta densità abitativa, un tempo immersa nel verde degli uliveti. Qui sorse nei primi anni del XVII secolo un convento di Gesuiti che nel 1814  fu acquistato dal nipote di Papa Pio VI, il Duca Luigi Onesti Braschi, assieme all’area circostante. Braschi racchiuse giardino e villa con un alto muro di cinta.
In seguito il giardino fu trasformato in Orto Botanico, abbellito da vasche d’acqua e da boschetti di piante sempreverdi. Tuttora nel parco sorgono numerosi esemplari di ippocastani, cedri del Libano e altre specie arboree pregiate.

Nel 1972, nella nicchia posta in fondo all’asse centrale della Villa, lungo il muro meridionale, fu collocato il monumento dedicato alle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale, opera dell’artista Elverio Veroli.

Il 14 luglio 1951, un atto del notaio Ignazio De Angelis, ufficializzò una permuta tra il Comune di Tivoli e i Marchesi Pio e Marcello Theodoli, che conferiva al Comune la proprietà del compendio immobiliare chiamato “Villa Braschi” e costituito dal gran fabbricato con annesso parco e dal pian terreno dello stabile rustico posto ai confini del Parco stesso.
Il grande fabbricato citato nell’atto consisteva in quattro piani e quarantuno vani, il parco aveva un’estensione di 1 ettaro, 35 are e 80 centiare.
Il piano terreno dello stabile rustico, infine, era costituito da due vani molto semplici. Il secondo piano di questo plesso rimase invece di proprietà dei Marchesi Theodoli, per essere adibito a chiesa.

Oggi il Parco di Villa Braschi necessita di interventi urgenti di recupero e valorizzazione per poter essere restituito alla collettività nel suo pieno valore, e ritrovare il posto che merita dal punto di vista storico e culturale.