La Tenuta Muracci dell’Ospedaletto, al cui interno è collocato il Casale detto delle Vignacce, è situata nel territorio del Comune di Roma, a ridosso dell’Appia Antica tra via Muracci dell’Ospedaletto, vicolo di Tor Carbone, via dei Lugari, via Marmenia e via dei Turranii.
Il Casale, dichiarato di interesse archeologico e sottoposto a vincolo, è un edificio seicentesco costruito su probabile impianto medievale, sopra una villa rustica romana.
Il territorio in cui fu edificato il Casale è inserito dalla cartografia storica tra le “Vigne di Capo di Bove” nell’ambito delle Vigne del Suburbio e confinante con le antiche tenute di Capo di Bove e di Tor Carbone. Il Casale compare nel Catasto Gregoriano (1820-1837) con la definizione di “casa con corte ad uso della vigna”, di proprietà dei Padri Domenicani di Santa Maria Sopra Minerva, ceduto in enfiteusi a monsignor Fabio Devecchi.
Testimonianze dell’originaria fase romana sono visibili al piano terra che conserva, in un locale adibito a magazzino, una vasca di forma ovale inserita nel piano pavimentale, con rivestimento interno in laterizio coperto da un sottile strato di malta e bordo superiore sottolineato da blocchi di peperino sagomati.
Numerosi reperti mobili rinvenuti durante i lavori agricoli effettuati nel terreno della proprietà sono attualmente conservati all’esterno del Casale, così come, nell’area immediatamente circostante, si riscontra la presenza di murature antiche.
Il Casale delle Vignacce e la sua tenuta agricola sono stati acquistati nel 2005 dall’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica, che ha realizzato un integrale intervento di recupero grazie al quale sono state ripristinate le condizioni per la ripresa dell’attività agricola, con interventi di ristrutturazione sul casale e di restauro paesaggistico-funzionale dei terreni.
Recentemente sono stati ultimati anche i lavori di riqualificazione della strada di accesso.