La dimora è il piano nobile di Palazzo Pelliccioni, che sorge sulla strada centrale che attraversa il paese di Poli in tutta la sua lunghezza.
Nel 1590 il duca Lotario II Conti (figlio di Torquato I e di Violante Farnese) promosse la costruzione di nuovi edifici nel paese, e l’ammodernamento di quelli già esistenti e diede l’attuale impronta al centro storico con la volontà di ampliare dove possibile la Via Maestra e allineare le facciate dei palazzi. Il suo editto inizia con queste parole: “Noi come havemo hauto in animo che la terra nostra di Poli, si per utilità e comodità pubblica la quale deve preferirsi alla privata…”
Dopo questo editto, nel 1610, fu edificato il palazzo, che ebbe come primi proprietari la famiglia Aureli. Il palazzo è ancora qualificato “di Carlo Maria Aureli” nella grande mappa di Poli disegnata dall’architetto Giovanni Gabrielli nel 1775 che si trova nella sala comunale. La sorella di Carlo Maria, Maddalena, sposò nel 1769 Giulio Pelliccioni che, qualche anno dopo, completò l’acquisto del palazzo che fece ampliare e modificare, lasciando gli affreschi originali e aggiungendone di nuovi.
La dimora si presenta con un piccolo ingresso e un salone di circa 60 metri quadri completamente decorato, e con due stanze con soffitti in legno dipinto. I dipinti murali sono a tempera, databili tra 1700 e 1800 e sono stati realizzati da un autore ancora ignoto, probabilmente in due fasi.
Il salone ha il soffitto rivestito da tele dipinte e ha un affaccio con balconcino in travertino e ferro battuto sulla via Umberto I, con suggestiva vista su Piazza Conti, Palazzo Conti e il campanile seicentesco.
I dipinti murali hanno soggetti mitologici, floreali e grottesche; intorno al salone e lungo le tre travi di sostegno al soffitto si vede un fascione ornamentale composto di grifoni verdi, angeli in volo e composizioni floreali. Tutti i colori sono ben conservati. Su tutte le pareti ricorrono colonnine con teste alate di anziano, fate alate e motivi floreali; le colonnine presentano nella sezione centrale 16 figure di donne: muse e dee ispiratrici delle arti, dell’amore, dell’accoglienza, della coltivazione della terra e dell’astronomia. Sono presenti numerosi satiri in diverse scene mitologiche e allegoriche
Gli ambienti hanno un pavimento in cotto originale in buone condizioni e nel salone è presente un camino in travertino del 1700.
Il portone di ingresso è tra i più significativi del paese, unico in travertino bugnato, il pavimento del corridoio di accesso in antico ciottolato. La scala per accedere al primo piano è in travertino.
Roma
Poli
Su prenotazione
e-mail: palazzopelliccionipoli@gmail.com
Poli (RM) – Via Umberto I, 8
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