Mola di Monte Gelato
L’antico mulino a turbina idraulica orizzontale o a “retricine” fu realizzato nel 1837, per opera del marchese Urbano Del Drago Biscia Gentili (divenuto principe nel 1832), a seguito di costosi lavori di restauro a partire da due preesistenze medievali: una vecchia torretta e una torre, sulla penisola formata da due rami del fiume Treja.
Il mulino, nel tempo, fu sottoposto a numerosi restauri, resi necessari dalla violenza delle piene, e continui aggiustamenti delle strutture che furono modificate a più riprese a causa di gravi problemi, soprattutto per la ferriera. Nonostante le difficoltà, il mulino era dato in affitto a mugnai della zona, prima in cambio di una percentuale del macinato e poi di denaro contante. Tra alterne vicende, il mulino continuò a funzionare fino al dopoguerra: l’ultimo mugnaio, il signor Tulipano Litta di Mazzano Romano, ha lasciato la sua testimonianza raccolta in un volume dedicato a Monte Gelato.
Dopo diversi anni di abbandono, la mola è stata recuperata dal Comune di Mazzano Romano, con il restauro compiuto nel 2001 e secondo l’ultimo progetto del 2005: “Allestimento museale della Mola di Montegelato”.
L’immobile consiste in un avancorpo basso e una torre (cosiddetta “torre del mulino”) slittata rispetto all’avancorpo e costituita da un sistema di tre volte unghiate sovrastanti, realizzate a blocchi regolari e impostate su pilastri in pietra da taglio, mentre le pareti esterne “di tamponamento” del mulino sono realizzate in pietra irregolare con molta malta.
L’immobile è strutturato su 4 livelli di cui 3 collegati tra loro da una scala interna. Il sotterraneo o avancorpo basso è denominato “carcerario del ritrécine” e al suo interno si trova la ruota orizzontale del mulino, il cui movimento era alimentato dalla naturale caduta dell’acqua del fiume Treja, che lo attraversa per mezzo del canale di adduzione. Il piano terra ricomprende la zona della molitura, ove è visibile la ruota di pietra “mollaria”. Il primo e il secondo piano sono oggi adibiti a struttura didattico-ricreativa: il primo con pannelli illustrativi sugli aspetti storico-archeologici della costruzione e del sito di Monte Gelato e il secondo con pannelli illustrativi dedicati agli aspetti faunistici del Parco, alle tracce di animali, ad anfibi, rettili, invertebrati acquatici e pesci del fiume, agli uccelli e ai loro canti e al mondo delle api. È presente anche un’arnia didattica che, grazie alle pareti trasparenti, permette di osservare un alveare abitato.
La mola di Monte Gelato ha una pertinenza destinata a verde pubblico di 400 mq.