Parco di Villa Sciarra
Giardino annesso all’originaria Villa Bel Poggio (nota anche come Villa Vestri).
L’originaria Villa è stata distrutta dai bombardamenti della II Guerra Mondiale e, di tutto il complesso originario, è rimasto il parco con ruderi classici di età romana, la terrazza panoramica e numerose alberature monumentali, resti delle fontane, le fontane superiori nell’area di pertinenza della Scuola restaurate recentemente e il portale d’ingresso attribuito a Nicola Salvi, l’architetto della Fontana di Trevi. La Villa attuale, ricostruita sull’impianto originario con ampliamento, è adibita a Scuola Pubblica (Istituto Comprensivo Frascati – Infanzia e Primaria) e Liceo Classico (Marco Tullio Cicerone).
Le prime notizie su Villa Sciarra sono del 1578 e la scarsa bibliografia indica Monsignor Ottaviano Vestri da Barbiano come costruttore. Esistono però prove che sia stata edificata da Marcello Vestri. È dunque antecedente, non sappiamo di quanto, il 1578 e va annoverata tra le più antiche ville di Frascati.
Non era costituita solo dall’immobile ma anche dalla natura agreste e dalla vegetazione circostante nelle sue molte forme, più o meno costruite e strutturate. La prima testimonianza chiara sulla proprietà è un’incisione del Greuter. L’edificio sorge su un podio a cui si accede per una strada interna da Via di Fontana Vecchia e ha di fronte due fontane zampillanti, di discreta altezza. Da questo primo livello si scende per mezzo di due rampe parallele, con al centro un nicchione. Lungo il declivo si dispongono due terrazzamenti corrispondenti il primo a un giardino ornato da cinque fontane e aiuole verdi e il secondo, che sembra un giardino segreto, isolato tra alte siepi e impreziosito da due chioschi. Il parco includeva anche un boschetto di lecci con una piccola fontana e un “pomaro” con piante da frutto di varie qualità: albicocche, pere, prugne, pesche, fichi, melograni e altre.
Oggi è mal conservato e si presenta come “rudere” della sistemazione più recente, anche se almeno ricalca quelle precedenti. Conserva ancora l’assetto in tre zone ma il parterre è uno spiazzo privo di siepi e nell’area del pomaro non vi sono più alberi da frutto ma piante messe a dimora tra Otto e Novecento. Nel terrazzamento restano due fontane formate da un vaso sormontante quattro mascheroni su valve di conchiglie, innalzate su un fusto formato da quattro delfini. La forma fa propendere per una datazione al massimo ai primi anni del XVII secolo.
È ancora visibile il nicchione centrale tra le rampe di risalita dal parterre e si arguisce che era ornato con le tipiche incrostazioni dei luoghi rustici; sono invece semidistrutte le fontane del primo piano del giardino ed è privo di decorazioni quello più basso. Le quattro vasche uguali ai bordi del giardino avevano un profilo geometrico mistilineo, basato soprattutto sul contrasto fra le parti concave e quelle convesse, che fa propendere per una datazione tra la fine del XVI Secolo e l’inizio del XVII.
Sempre aperto al pubblico ore 7.00 - 20.00
Giovanna Cappelli – Direttrice Museo Tuscolano
Tel. 06 94184318 – 272
Frascati (RM), Via Don Bosco, 8