Tra gli esempi più interessanti di architettura medievale della media Valtiberina, il Castello sorge in una posizione strategica di controllo della valle del Tevere. La sua funzione di fortilizio militare appare chiara dalla struttura della rocca quadrilatera (lunga circa 32 metri, larga 13 e alta 20) che presenta un rafforzamento delle mura nella parte bassa, un’accentuata sporgenza del bordo superiore delle stesse, ampli merli e assenza originaria di finestre (quelle che si possono osservare sono state aperte in epoca recente, anticamente c’erano solo strettissime aperture).
Il Monastero di San Paolo era sotto la protezione dello Stato Pontificio, quindi la merlatura del castello è guelfa, diversa da quella ghibellina a coda di rondine. I massicci merli rettangolari hanno una distanza l’uno dall’altro sufficiente a permettere il lancio di sassi e frecce e lo scarico di olio bollente sui nemici assedianti. Tra i merli, alternativamente, sono presenti feritoie a carattere difensivo e offensivo, utili per vedere e non essere visti.
Sul terrazzo del Castello c’erano 2 punti di osservazione strategica, uno dei quali sulla torre. Il Castello formava un tutt’uno con un sistema di mura, torri, torrette e bastioni che circondava tutto l’abitato. Anticamente l’accesso al borgo era possibile per mezzo di Porta Capena o grazie all’ingresso principale della fortezza, munito di ponte levatoio in legno, che si alzava e si abbassava sopra il fossato che girava tutt’intorno. Oggi il ponte è stabile, ma i cardini sono ancora visibili sugli stipiti della porta. Sulla facciata del cortile, in occasione dei lavori di restauro del 1969, sono venute alla luce una finestra e una piccola nicchia, probabilmente l’inizio di un camminamento nel muro verso la torre quadrata. Sul portoncino centrale, un’iscrizione in latino ricorda che nel 1852 l’abate e i monaci resero agibile il palazzo abbaziale, in gran parte disabitato.
Il Castello è affiancato dal palazzetto residenziale, costruito tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, e che incorpora l’adiacente Chiesa di Santa Maria. La maggioranza delle sale dell’edificio presentano soffitti a cassettoni di legno; quelli della stanza al piano terra sono decorati con dipinti raffiguranti putti, cornucopie e ghirlande. Il loggiato del palazzetto si affacciava forse su un giardino pensile, poi coperto per esigenze di spazio.
Il palazzetto residenziale, che per molti anni ha ospitato le suore Battistine e l’asilo, dopo l’acquisto da parte del Comune e il restauro, è diventato sede provvisoria del Municipio.
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