Castello Odescalchi
Dimora di rilevante importanza storico-artistica, comprende una rocca, costruita nel XIII secolo dalla famiglia dei Vico, e un monumentale castello, eretto nel XV secolo dalla famiglia Orsini.
Grazie ai suoi giardini pensili e alla splendida vista su Lago e Borgo di Bracciano, si colloca in uno scenario unico al mondo.
Nelle sue stanze, sono conservati affreschi, ritratti, pale d’altare e preziosi arredi che vanno dal 1400 al 1900.
La parte museale principale è costituita dal “Palazzo Rinascimentale”, che si affaccia sul Lago di Bracciano ed è formato dalle monumentali Armerie e due piani nobili con 7 grandi sale ciascuno.
Al secondo piano, seguendo il percorso di visita, si succedono la Sala degli Stemmi, la Sala Etrusca, la Sala delle Armi, la Sala del Baldacchino, la Sala delle Scienze, la Sala Felice della Rovere, la Sala di Ercole, la Sala Gotica, la Sala del letto Siciliano.
Al primo piano si succedono la Sala del Fregio Orsini, la Sala della Diplomazia, la Sala Orsini-Medici, la Sala dei Cesari, la Sala delle Donne, la Sala del Re Umberto, la Sala Papalina e (annesso) lo Studiolo di Baldassarre Odescalchi.
Un Palazzetto con due piani nobili con circa 7 sale per piano si affaccia sulla doppia Loggia della Corte d’Onore.
Un ulteriore piano alto esposto verso est (forse l’ala della servitù) con 10 vani di dimensioni ridotte, viene oggi usato per laboratori didattici.
Sulla corte si affacciano la Cappella di San Giacomo, le Antiche Cucine e la Sala del Pozzo.
Al di sotto si trovano la grande cisterna e alcune segrete scavate nella roccia.
Il Castello fu commissionato da Napoleone Orsini verso il 1475 e completato da suo figlio Gentil Virginio nel 1495.
Fu costruito dalle stesse maestranze della Cappella Sistina, con il contributo di Francesco di Giorgio Martini, e decorato da Antoniazzo Romano.
Fu luogo di visite e soggiorni per Papi, cardinali, umanisti, re e regine, tra cui Sisto IV, Carlo VIII di Francia e Cristina di Svezia.
All’inizio del Cinquecento, Felice della Rovere, figlia di Giulio II, decise di arricchirlo con un ciclo di affreschi dedicato a “Donne Famose,” che commissionò ad Antonio da Viterbo.
Verso il 1560, la fortezza fu trasformata in un palazzo per accogliere la corte dei Medici.
Dopo il matrimonio con Isabella de Medici, Paolo Giordano Orsini divenne Duca e fino a tutto il Seicento il Castello ospitò una corte raffinata di mecenati che ispirò, tra gli altri, Shakespeare, Webster, Stendhal e Dumas.
Alla fine del Seicento, con l’estinzione degli Orsini di Bracciano, il Castello fu acquistato da Livio I Odescalchi, nipote di Papa Innocenzo XI, insieme alla collezione di Cristina di Svezia.
Fu aperto al pubblico dai principi Livio IV e Donna Anna Maria Odescalchi nel 1962.