Questo Edificio è la prima residenza fortificata del feudatario di Castel San Pietro di cui si hanno notizie storiche fin dal 1003/1009. L’attuale Palazzo ha mantenuto la conformazione esistente già prima dell’ampliamento dell’ala sud, dovuto ai Mattei all’inizio del 1600. L’immagine del Castello alla fine del cinquecento e prima dell’ampliamento Mattei è presente nel quadro rappresentante Castel San Pietro di Paul Bril, esposto nella galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, e nell’affresco di due lunette nella sala di Pietro da Cortona di Palazzo Mattei a Roma.
Nella sua lunga storia, il Castello del Castrum Podii S. Petri fu di Rinaldo Conte, dell’Abbazia di Farfa e poi all’inizio del 1300 dell’importante famiglia romana dei Frangipane, poi di Stefano dei Normanni e ancora dopo divenne – all’incirca a metà del 400 – degli Orsini e da Francesco, Prefetto di Roma, pervenne a Jacopo e Maddalena Orsini di Monterotondo genitori di Clarice Orsini, moglie di Lorenzo il Magnifico e madre del Papa Leone X, in questa fase si completò la trasformazione in Villa, del Mastio fortificato medioevale e nel Brogliardo del 1819 viene ancora definita Casa di Villeggiatura con Corte.
Dopo questa importante fase edificatoria, divenne poi dei Ruiz (quelli della cappella Ruiz di Santa Caterina dei Funari) e poi dei Mattei che lo acquisirono nel 1599, insieme al titolo di conti di Castel San Pietro e lo ampliarono verso valle (l’attuale Palazzo Bonaccorsi) per farne una residenza magnifica, in quegli anni di maggior splendore della Famiglia. Una lapide del 1605, ancora esistente nella Chiesa Parrocchiale, testimonia un lascito assai sofisticato perché provvedeva, tra l’altro, all’istruzione (publice ludum literarium…) dei bambini poveri del villaggio, dovuto proprio a Claudia Mattei, moglie di Ciriaco il grande collezionista e protettore di Caravaggio, che in effetti dipinse, nell’unico paesaggio riconoscibile a noi pervenuto, l’ampliamento di Castel San Pietro, in costruzione nei primissimi anni del 1600, nello sfondo del Sacrificio d’Isacco, oggi agli Uffizi.
Dopo secoli di poche cure, è stato sottoposto dall’architetto Enzo Pinci a un profondo restauro, ancora parzialmente in corso, che ha riguardato tutte le parti del Castello, degli interni e delle decorazioni. Il piccolo, ma prezioso borgo dalla forma a fuso d’acropoli è conservato e mantiene ancora il fascino di un fiero e ameno Castello Sabino.
È prospicente l’Abbazia di Farfa e nella cinta muraria vi è ancora l’antica Torre risalente al XII o XIII secolo, soprastante quello che era l’unico accesso al villaggio fortificato. L’attuale Piazza Grande, su cui si affaccia il Castello, fu realizzata con l’ampliamento del Borgo fuori dal Castrum disegnata in maniera uniforme e organica, soprastante l’antico fossato protettivo della fortificazione medioevale. Probabilmente tutto il paese è stato costruito sul luogo di una preesistenza romana antica.
Rieti
Poggio Mirteto
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Poggio Mirteto (RI), Fraz. Castel San Pietro, Piazza Grande 13
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