Convento dei Cappuccini annesso alla Chiesa di S. Andrea
Il Convento di Sant’Andrea sorge in cima a un’altura panoramica tra i paesi di Collevecchio e Cicignano (RI). Immerso nel verde delle colline sabine, il Convento presenta una struttura a pianta rettangolare di circa 1.000 mq con al centro un chiostro e ai lati Nord, Est e Ovest le ali, mentre sul lato Sud si trova l’adiacente Chiesa di Sant’Andrea. Il complesso dispone inoltre di un terreno circostante che misura circa 2 ettari, in parte adibito a giardino, in parte a orto con uliveto e vigneto, e in parte boschivo.
La posizione dominante, l’ampia disponibilità di fertili terreni limitrofi e la presenza di una sorgente d’acqua sotterranea sono caratteristiche del luogo che nel corso della storia hanno attirato l’attenzione degli uomini. Infatti già i romani vi costruirono alcune cisterne per la raccolta delle acque del sottosuolo e proprio sulla base delle antiche cisterne (ancora visibili) venne in seguito edificato l’attuale complesso ad opera dei frati francescani cappuccini.
Il 24 maggio 1597, per ordine del Vicario Generale del Cardinale Paleotti, Vescovo della Sabina, vennero demolite alcune piccole chiese e, con il materiale ricavato, iniziò la costruzione dell’attuale Convento. Il 26 agosto 1614 Mons. Beroli, Vescovo di Narni, consacrò la nuova chiesa, dedicata a Sant’Andrea Apostolo, patrono di Collevecchio.
Il Convento fu costruito secondo la forma cappuccina, con 17 celle per i frati, oltre alle aree comuni quali la cucina, la lavanderia, una piccola biblioteca e il refettorio. Le pareti sono impreziosite da affreschi seicenteschi a carattere religioso. Le mura del Convento, realizzate grazie alla manodopera volontaria degli abitanti del luogo, nel corso dei secoli furono modificate più volte, fino a raggiungere l’attuale struttura agli inizi del secolo scorso.
I frati cappuccini hanno potuto vivere in quest’oasi di pace e tranquillità, una vita semplice e povera, fatta di lavoro e di preghiera, abitando il Convento senza soluzione di continuità fino al 1968, anno in cui venne abbandonato.
Nel 1989, dopo oltre un ventennio di degrado, Giuseppe Florio, teologo biblista, insieme a un gruppo di amici animati da una concezione spirituale e solidaristica della vita, decideva, pur restando nel solco della tradizione cappuccina, di ridare nuova vita al Convento, rendendo il luogo una “casa comune” per tanti, punto di riferimento e luogo permanente di incontro. Nello stesso anno veniva fondata l’Associazione di solidarietà internazionale, Progetto Continenti, cui veniva intestata la proprietà del Convento e alla quale sono oggi destinati i proventi delle varie attività.
Oggi il Convento Sant’Andrea è una struttura ricettiva che ospita in particolare parrocchie, associazioni culturali e religiose, scuole e gruppi di varia natura da ogni parte d’Italia per eventi di formazione e meditazione e appuntamenti celebrativi.