Palazzo della Bonificazione Pontina

Collocato a sud dell’attuale centro storico cittadino, il palazzo deriva il suo nome dal vasto progetto di bonifica avviato nel 1777 nel territorio pontino, secondo un programma voluto da papa Pio VI Braschi, il cui stemma commemorativo appare in facciata. Terracina rappresentava allora il punto più meridionale dello Stato Pontificio, al confine con il Regno delle Due Sicilie.

Fu costruito nel 1785 sopra un’area su cui sorgevano le strutture romane del Foro Emiliano e della basilica forense, ad opera della Reverenda Camera Apostolica, che realizzava il volere del papa. Il nuovo edificio avrebbe ospitato il centro direzionale tecnico-amministrativo dei lavori di bonifica.
Nei primi anni del XIX sec. Il palazzo è stato ampliato. Oggi presenta un aspetto stratificato, con dettagli di gusto settecentesco, e tracce delle diverse fasi architettoniche.

L’ingresso principale del palazzo si apre su Piazza Santa Domitilla e per la sua imponenza caratterizza il centro storico. Parte integrante del complesso è la chiesa di S. Domitilla, costruita alla metà del XIX secolo in stile neoclassico, in sostituzione di una chiesa più antica, in occasione di lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’intero complesso.

I quattro piani del palazzo sono collegati tra loro da un’ampia scalinata, e sono articolati in varie sale.
Attualmente al primo piano si trova una serie di ambienti dedicata a esposizioni temporanee.
Al secondo piano sono gli antichi spazi di rappresentanza, caratterizzati da affreschi settecenteschi e da una piccola cappella. In questo livello sono oggi ospitati il Museo delle Bonifiche, che narra del processo di sanificazione della pianura pontina dal Settecento a oggi, e il Museo Archeologico, che offre una rappresentazione cronologica delle fasi di vita della città e accoglie i molti reperti archeologici provenienti dal territorio.
Nel terzo e quarto piano trovano posto l’Archivio storico cittadino e una sezione della Biblioteca di storia locale.