Casa Landolfi

Palazzo Landolfi, nel centro storico di Pico, è un’austera abitazione signorile edificata e poi ingrandita nel corso dell’Ottocento.
Si sviluppa su tre piani, di cui uno seminterrato che ospita le cantine, e una soffitta.

È la casa in cui Tommaso Landolfi venne alla luce il 9 agosto del 1908.
Una casa alla quale il grande scrittore rimase sempre affezionato e dove faceva ritorno dopo i lunghi soggiorni nelle città dove lavorava. Era, insomma, il “ricettacolo dei sogni”, come lui stesso amava definirla, dove sono state plasmate le sue opere più importanti.

I due piani a destinazione residenziale sono spesso descritti nei testi dello scrittore con frasi come “la fila interminabile di stanze, le soffitte piene di casse” “L’immensa casa di Pico con il salone, con il grande giardino e il portone, sempre chiuso”

Landolfi parla di questa casa soprattutto in uno dei suoi romanzi più famosi, “Racconto d’Autunno”, scritto nel 1947, quando la guerra era appena finita, ma i suoi effetti erano ancora ben visibili.

La Guerra aveva distrutto anche il suo rifugio preferito: tornando a Pico Landolfi si era trovato di fronte alla sua casa distrutta e violata dalla follia degli uomini. Per questo non si sofferma a descriverne l’aspetto deturpato, ma in un primo momento presenta al lettore un percorso immaginario che si snoda all’interno del palazzo, tra stanze e ambienti che si susseguono ininterrotti, fino a perdersi in un crepuscolo indistinto. Poi, quasi a simboleggiare la realtà che toma ad affiorare prepotente, descrive la casa per quello che veramente è diventata: un rudere disastrato e silenzioso violentato dalla furia bellica anche nel suo aspetto più intimo.