Palazzo Mazzenga

Nella parte sudorientale del borgo di Alvito, caratterizzata dall’imponente scenario di alcune dimore monumentali, sorge il complesso del Palazzo, o Villa, Mazzenga. Il nucleo iniziale della dimora, posta su un terreno in declivio adiacente alla Porta Jacobelli, uno degli ingressi all’abitato, risaliva alla prima metà del 1700 e comprendeva anche un ampio terreno terrazzato digradante verso la piana, in seguito destinato a giardino.

Si tratta di un complesso imponente, che forma un tutt’uno con i limitrofi palazzi Sipari e Lecce, collocato a ridosso ed entro la parte inferiore orientale dello sviluppo storico delle mura medievali.

Di fatto il palazzo attuale deriva dall’unificazione ottocentesca di due corpi di fabbrica, uno dei quali era il cosiddetto “Palazzotto”, una dimora tardo-settecentesca originariamente proprietà della famiglia Simeoni, con accesso principale, appunto, sul Largo Palazzotto. La facciata qui posta, riflette il gusto tardo settecentesco e qui si apre l’ingresso, che porta iscritta la data 1783 sulla chiave di volta del portale.
Estinto il ramo dei Simeoni, la proprietà è passata ai fratelli Pietrantonio e a Giuseppe Mazzenga (1800-1892), di qui il nome attuale.
Il completamento di Palazzo Mazzenga si colloca nell’ultimo ventennio del XIX secolo, con termine ultimo nel periodo del matrimonio – celebrato il 14 maggio 1891 – tra Vincenzo Mazzenga (1865-1942) e Marianna Ferrante, appartenente a una tra le più prestigiose famiglie della Val di Comino.

All’interno dell’edificio si aprono 65 stanze, oltre alle cantine.
Gli ambienti dei piani principali mostrano differenti dettagli decorativi, quali soffitti in legno dipinti, decorazioni in stucco o soffitti a cassettonato. I pavimenti conservano spesso piastrelle antiche.