Forte dei Borgia (cd Rocca)
Situata sul lato ovest del paese, il lato più esposto agli attacchi nemici e di più facile accesso, la Rocca nasce a protezione del nucleo abitato.
Il castello aveva forma poligonale con una torre trapezoidale sul vertice ovest, una torre rotonda sul vertice est e una torre minore sul vertice nord-est, verso l’abitato. Il perimetro era collegato da un camminamento di ronda sorretto da più file di beccatelli in peperino.
Il nucleo più antico della Rocca era costituito da un’imponente muraglia sul lato ovest – il più esposto – di epoca etrusco-romana e da una torre quadrangolare che svolgeva la funzione di protezione della porta di accesso alla città.
La porta è costituita da due imponenti archi. Il primo a sesto acuto, aperto sul fronte esterno delle mura, fu ricostruito nei primi anni della seconda metà del XV secolo ed è caratterizzato da un intradosso che presenta tracce di affreschi votivi. Il secondo fornice si apre invece sul lato interno e potrebbe risalire al IV secolo a.C.
Rodrigo Borgia, nominato governatore di Nepi da Callisto III, «rifece a nuovo l’antico castello» attuando imponenti lavori di ampliamento e di ristrutturazione. A partire dal 1479, radicali lavori di trasformazione architettonica permisero, quindi, alla Rocca di assolvere alla duplice funzione di difesa e di abitazione.
L’architetto Antonio da Sangallo il Vecchio, “fabbricante arcem nepesinam”, progettò una fortificazione a pianta quadrilatera ai cui vertici sorsero quattro torrioni cilindrici con base a scarpa e di diametro diverso: più piccoli quelli rivolti verso il nucleo abitato, più grandi quelli sul lato ovest. Il palazzo fu costruito all’interno del perimetro del quadrilatero.
La Rocca è stata per lunghi anni abbandonata. Persa la sua importanza militare, la fortezza divenne preda di saccheggi da parte di prelati e privati cittadini. Già nel 1630 gran parte dei locali furono trasformati in stalle; nel 1744 crollò il portico adiacente alla porta principale e, nonostante alcuni tentativi di riutilizzo, fu rapidamente ridotta a un rudere.
Dal 1962, data in cui il Marchese Francesco Sili donò la Rocca al Comune di Nepi, il complesso è stato oggetto di interventi di restauro per lo più tesi a tamponare le situazioni che apparivano più gravi.
Attualmente il bene risulta fruibile a seguito di un importante intervento di recupero e restauro eseguito tra 2006 e 2007.
La distribuzione dei principali locali nella Rocca si può sintetizzare come: corte interna – mastio – bastioni – ruderi degli ambienti adiacenti alla corte (cucine ecc) – resti di paramenti murari della parte residenziale – ambienti sotterranei.