Palazzo Montalto
Palazzo Montalto è un caratteristico esempio di palazzo cinque/seicentesco. Nel tempo è stato diviso in diverse unità abitative, per la maggior parte riacquistate e restaurate dell’attuale proprietà.
Il palazzo è stato costruito su preesistenze di epoca falisco-romana di cui si conservano ancora tracce nelle cantine. Il nucleo principale venne edificato in periodo medievale come palazzo di corte, dove veniva amministrata la giustizia.
A metà del XVI secolo, il cardinale Carafa, nipote di Paolo IV, incaricò l’architetto Giacomo della Porta di ristrutturare il palazzo, ormai fatiscente e in parte bruciato durante il Sacco dei Lanzichenecchi del 1527. Cinquant’anni dopo, il cardinale Felice Peretti, divenuto curatore delle strade, fece ristrutturare il tracciato della via Flaminia e costruire il Ponte Felice sul Tevere, così che la cittadina venne a trovarsi a un solo giorno di cavallo da Roma. Acquistò perciò il Palazzo di Corte e alcune costruzioni adiacenti e incaricò Domenico Fontana di terminare la sistemazione architettonica avviata da Della Porta, facendo trasformare il pomerio in un giardino all’italiana.
In seguito il palazzo passò nelle mani del Cardinale Alessandro Peretti, che fece decorare, presumibilmente da Antonio Tempesta e Paul Brill, gli interni con un ciclo di affreschi raffiguranti i fasti della famiglia con gli emblemi dei matrimoni delle sorelle e del fratello Michele.
In seguito, il palazzo venne ereditato dall’Abate Stella, favorito dal Cardinal Alessandro. Il giardino fu lottizzato ed edificato verso la fine del 600.
Nel XVIII secolo la proprietà passò nelle mani della famiglia Baroni che eseguì un’ampia ristrutturazione.
Nel XIX secolo il palazzo decadde e nel XX secolo venne definitivamente abbandonato fino al 1998, quando la proprietà passò nelle mani della famiglia Belei che la ristrutturò, portandola a nuovo splendore.
Qui dimorarono Cristina di Svezia, Wolfgang Goethe, Lord Byron e Pio IX, nel 1864, in occasione del restauro del Ponte Clementino.